Mimì in Cocotte

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Due libri da tenere sempre in cucina

Cosa tenete sulla mensola della cucina? Io dei libri. Ce ne sono due in particolare che da un po' di tempo hanno preso fissa dimora accanto a un bel gallo in ceramica che ho comprato durante la mia Sicily Honey Moon l'anno scorso, a San Vito Lo Capo. Forse li conoscete, uno dei due certamente sì. 

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IL TALISMANO DELLA FELICITÀ

Il talismano della felicità abita in cucina da generazioni. Provate a recarvi a casa di vostra madre, di vostra nonna o di vostra zia e fatemi sapere se non ho ragione. È un manuale autorevole, corposo, che ha la fama di non passare mai di moda, un cult. La mia edizione è del 1976, ma la primissima risale al 1925. 

L'autrice si chiama Ada Boni (Giaquinto da signorina) e viene ricordata come l'antisignana di food writer e influencer. Ha diretto per anni la rivista di economia domestica per signore Preziosa, fondata nel 1915 insieme al marito Enrico Boni, ben 14 anni prima che uscisse La Cucina Italiana. Poi un bel giorno hanno pensato di pubblicare un libro e invitato le lettrici a prenotarne una copia. Avete presente "l'effetto community"? Le prenotazioni hanno superato ogni aspettativa, Ada ed Enrico Boni a quanto pare avevano una strage di followers.

La prima edizione pubblicata da Editore Colombo aveva 800 ricette, negli anni sono state tutte riviste, aggiornate, qualcuna è stata eliminata per lasciare lo spazio a qualcosa di più attuale ed è per questo che Il talismano della felicità non ha mai smesso d'essere acquistato o regalato. A proposito di questo, qualche giorno fa un amico mi ha raccontato che a lui e la moglie ne hanno regalato una copia per le nozze, si sono sposati pochi anni fa, questo significa che è un dono ancora attualissimo che si fa alle giovani coppie di sposi.

La prima ricetta che ho provato è la torta Bilbolbul, nonna Pinuccia me la nominava spesso, diceva che era il suo cavallo di battaglia quando aveva i bimbi piccoli.  Aspettatevi sì il classico libro diviso tra salse, antipasti, minestre, pesce, carni e pollame. C’è ovviamente un capitolo solo sulle uova. Ma non sottovalutatelo, perché Il Talismano della felicità non risulta mai obsoleto. 

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L'ARTE DEL CIBO SEMPLICE

Vi ho già parlato di Alice Waters consigliandovi Con tutti i miei sensi il suo libro pubblicato da Slow Food Editore. Come mi approccio a questo libro è presto detto: l'altra sera dovevo cucinare dei fagioli e dei ceci, non ricordavo bene i passaggi di ammollo, le quantità d'acqua nella quale immergere i fagioli e altri banali tecnicismi di questo tipo. Bene, lì ho trovato le risposte.

L’arte del cibo semplice è un manuale in bianco e nero, illustrato da Patricia Curtain che con Alice Waters ha collaborato anni, illustrando i suoi libri, ma soprattutto realizzando per decenni i menù per le occasioni speciali del ristorante. Alice lo immagina come uno strumento di base, che comincia dalla lista degli ingredienti. È coerente con la sua poetica in cucina in effetti, dove tutto parte da ciò che reisce a reperire fresco di giornata, questo è il cuore della sua rivoluzione, perché ha educato i clienti a confrontarsi con un menù in quotidiano cambiamento.

Nelle pagine successive spiega utensili da cucina e tagli, non usa troppi francesismi, potete stare tranquilli, dà invece tante utili dritte. Ma la mia parte preferita riguarda la pianificazione del menù. Divide le ricette per stagione e poi si dedica a ciascuna delle più frequenti occasioni che richiedono un minimo di pianificazione, dalla cena tra amici al temuto pranzo delle feste.

È istruttivo sotto molti livelli, perché Alice Water è da anni parte integrante di una rivoluzione culinaria che riecheggia forte in quasi ogni parte del mondo. Ha fatto cose straordinarie e, oltre a spiegarci come ammolare i legumi secchi, può insegnarci come mangiare per fare del bene a noi stessi e al pianeta.

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Mimì