I miei 5 libri di cucina - giugno 2023
Sono stata lontana dai miei libri di cucina esattamente un anno e in questi giorni li sto riscoprendo con grandissima gioia. Di alcuni avevo dimenticato la sensazione che provavo sfogliandoli. Un libro di cucina evoca immagini suggestive, può condurti lontano nel mondo, attraverso un viaggio fatto di parole e liste d'ingredienti.
La rubrica libri di cucina è tornata, vi porto insieme a me nella mia sconfinata libreria, sperando di regalarvi qualche spunto per il prossimo acquisto. Il cibo è conforto e condivisione e questi libri sono veri appigli di benessere per le giornate lunghe: fanno sorridere e sognare ad occhi aperti. Buona lettura!
THE TASTE OF AMERICA
di Colman Andrews
Phaidon
"America has not one taste but a panoply of them, an immense multicultural sensory anthology of good things to eat and drink, commercial and artisanal, decadent and virtuous, silly and sublime."
Non ricordo minimamente come ho scoperto questo libro, e per me è alquanto strano, so solo che ogni volta che lo guardo mi immagino a percorrere la Route 66 cogliendo ogni occasione per fermarmi ad assaggiare qualcosa di buono. È quanto di più evocativo io riesca a immaginare. Racconta tutti i tipi di prodotti americani, quelli artigianali e industriali, fino alle specie animali e vegetali più comuni. Ad accompagnare descrizione e racconto dei prodotti sono didascaliche ed eccellenti illustrazioni, che ritraggono il packaging fin nel minimo dettaglio.
Ci sono le Candy Corn, le popolari caramelle di Halloween tricolore, il Cincinnati Chili, lo Strong Blue Cheese e i Graham Crackers, le noci di macadamia e quelle pecan. È un vero tuffo nella cultura enogastronomica americana, che ripercorre i grandi cult, ma si spinge ben oltre. Sono oltre 270 pagine per ben 250 prodotti, eppure l'avrei voluto voluminoso il doppio e ricco il triplo.
RICEVERE A CASA
di Rachel Allen
Luxury Books
Torniamo nel 2012. All'epoca il termine food writer in Italia era ancora poco noto. Una signora molto elegante che oggi conosciamo davvero tutti aveva aperto la sua casa editrice a Milano dove, ispirata da una certa editoria culinaria scenografica americana, pubblicava manuali di cucina illustrati dal sapore tutto nuovo. Lei era Csaba dalla Zorza e la casa editrice era la Luxury Books, che adesso è stata assorbita da Guido Tommasi Editore. Ricevere a casa è una delle più rappresentative pubblicazioni di questo filone che se all'epoca ci stupiva con effetti speciali, oggi è sdoganatissimo: da quanto non comprate un libro di cucina senza immagini?
Hanno definito Rachel Allen "la Nigella Lawson d'Irlanda", una delle food writers più acclamate e devo dire che custodisco il suo libro con grande gelosia. All'interno le ricette sono tantissime, immaginate per contesti diversi, più o meno intimi e usuali: cocktail party e buffet, cene dalle 2 alle 12 persone. Magari non organizzeremo mai una colazione, però se ci pensate potrebbe essere più interessante che dare la solita cena il sabato sera. Esistono mille modi diversi di ricevere e libri come questo possono solo darci un interessante "là" di ispirazione.
EVVIVA I CUPCAKE!
di Leila Lindholm
Il Castello
Rimaniamo nel 2012, perché era anche l'epoca del poderoso successo dei cupcake. Quanti libri ho sui cupcake non si può capire e la maggior parte risalgono proprio a quegli anni. La Lindholm è ruffianissima: le pagine sono un alternarsi di cupcake, whoopie pie e facce di incantevoli bambini vestiti a festa.
Ce n'è davvero per tutti i gusti: dai Cupcake di Elvis Presley, quelli al burro di arachidi ovviamente, ai miei preferiti per forma e sostanza: i Missisipi mud cupcake con ciuffo di panna e ciliegina sotto spirito in cima.
Consiglio questo libro soprattutto alle mamme che amano dedicarsi personalmente ai banchetti di compleanno della propria prole, perché le immagini sono fonte d'ispirazione, con tante tavole ben allestite e alzatine ricche di dolcetti colorati e ben guarniti.
QUANDO UN PIATTO FA STORIA
Autori vari
Phaidon-Ippocampo
Amen! Se esistessero delle sacre scritture gastronomiche questo sarebbe il vangelo, da leggere già in tenera età come fosse una raccolta di fiabe. Ciascuno dei piatti narrati è una fetta di storia essenziale della cucina, vecchia e nuova, il pezzo di un mosaico che oggi compone il nostro ricco immaginario collettivo. C'è tutto: dalla mitica storia della Crêpe Suzette, alla Panna cotta al latte di cereali con cornflakes caramellati di Christina Tosi (io avevo provato a farla, ricordate?), la storia della Cesar Salad e dell'Insalata caprese, della Coda alla vaccinara e dello Scampo e sapori dell'oceano di René Redzepi del glorioso Noma di Copenaghen.
Gli autori la raccontano come una prepotente presa di coscienza, perché ciascuno di questi piatti d'autore ha contribuito ad arricchire la nostra tavola, a cambiare il panorama culinario, stravolgendo, talvolta, la propria epoca. Qui si va ben oltre il mangiare, ben oltre le ricette, che comunque non mancano, è il cibo e il suo racconto: poesia e leggenda dietro a un piatto. Diciamo che se dovessi cominciare a costruirmi una libreria culinaria oggi, questo sarebbe tra i primi libri che acquisterei.
LA CASA SOSTENIBILE
di Christine Liu
Slow Food Editore
Ho notato che più una famiglia è numerosa più è portata allo spreco. È davvero dura a volte, soprattutto perché la quotidianità può essere imprevedibile. Bisogna vivere con un piano d'attacco sempre pronto per evitare d'impattare troppo sul pianeta. Se sommate, le piccole scelte consapevoli possono essere davvero determinanti. Ad esempio, la gestione della dispensa potrebbe essere qualcosa da cui partire.
Questo libro offre spunti, trucchi e consigli per potersi impegnare a condurre una vita quanto più eco-friendly possibile. Io personalmente non posso dire di essere circondata dall'essenziale, anzi, tendo ad accumulare oggetti, ma lo so che ogni acquisto è una presa di posizione, una scelta determinante per il futuro del pianeta. Se iniziamo a viverla così, pur sbagliando spesso, ci metteremo nell'ordine di idee che prima di qualsiasi gesto debbano essere valutate le alternative possibili. Ad esempio: compro un cappotto su Shein, ma quali alternative ho? Acquistarlo nella bottega del centro spendendo un po' di più: posso permettermelo? Lo posso comprare usato? Posso cercare l'alternativa al cappotto che mi serve prodotta da un'azienda eco-friendly: esiste? me la posso permettere? Mi serve davvero questo capo d'abbigliamento? Se per ogni azione, anche in cucina, iniziassimo anche solo a porci più domande, avremmo già fatto tanto. Insomma, leggiamo questo libro e prendiamo coscienza.